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Percorso Cultura

Scopri la vita culturale di Codigoro, un intreccio di tradizioni, memorie civiche e creatività che attraversa il paese e i suoi luoghi simbolo.

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Il Percorso Cultura ti accompagna dalla vivacità di Piazza Matteotti all’eleganza del Palazzo del Vescovo, passando per il monumento agli scariolanti che racconta la forza del lavoro e dell’identità locale. I colori del murales e la presenza imponente dell’ex zuccherificio completano un viaggio che unisce passato e presente, mostrando come la cultura continui a modellare il volto della comunità.

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Piazza G. Matteotti

Piazza Matteotti è il centro vivo di Codigoro: un luogo d’incontro circondato da edifici storici e attività locali. Da qui partono molti dei percorsi cittadini, rendendola il punto ideale per iniziare a scoprire storia, scorci e atmosfere del territorio.​

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Palazza del Vescovo

Un elegante palazzo sette-centesco che riprende la tradizione veneziana e domina la riva del Po di Volano: il Palazzo del Vescovo fu centro dell’amministrazione monastica e civile, oggi sede della biblioteca comunale. Le sue sale raccolgono tracce della storia locale e aprono uno sguardo sulla vita di comunità di un tempo.

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Monumento degli Scariolanti

Lungo il canale che serpeggia nel paesaggio, questo monumento in bronzo celebra il lavoro dei “scariolanti”, portatori delle carriole cariche di terra durante le bonifiche. È una testimonianza di fatica e trasformazione, che racconta come l’uomo abbia modellato il territorio fino a renderlo vivibile.

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Murales

Una facciata scolastica trasformata in opera d’arte urbana: colori vivaci, alunni e insegnanti raffigurati in cerchio, mani che si intrecciano e messaggi di gentilezza, rispetto e unicità. Il murales testimonia l’impegno della comunità per l’educazione e il dialogo tra generazioni.

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Ex Zuccherificio

Ai margini del paese, l’ex imponente stabilimento dello zucchero è ancora visibile come archeologia industriale: nato nel 1899, testimone dell’industria barbabietola e della trasformazione economica del territorio. Oggi attende una nuova vita ma già racconta il passaggio da agricoltura a industria, da produzione locale a mercato nazionale.

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